Autore: la redazione CDigital
Per chi opera nell’innovazione, è prassi quotidiana valutare la solidità di una idea di sviluppo, oppure agire a supporto di team aziendali di progetto. La “nuova normalità” è una consapevolezza diffusa e sta muovendo tutti verso l’adeguamento del proprio modo di operare e interagire con il mercato. Gli investimenti in Digital Trasformation sono in crescita (Fonte: IDC). Il senso di urgenza sta spingendo le aziende a spostare il business dove si trova oggi il cliente, ovvero nel canale digitale.
Il cliente guida il cambiamento in atto nel modo di erogare servizi, condividere informazioni, trasferire beni ed effettuare pagamenti.
Tuttavia è forse ancora troppo poco percepito il rischio di fallimento dei progetti di miglioramento/ innovazione e la necessità di rafforzare la capacità di gestione dell’innovazione (vedi figura “The top 20 reasons startups fail” nell’articolo dell’11 gennaio ). Non è raro infatti osservare come una buona idea non abbia conquistato il meritato successo, a causa di difetti di impostazione o di esecuzione non ottimale. A tale proposito intendiamo intervenire nel dibattito su come affrontare l’innovazione nell’organizzazione. Proponiamo una serie di azioni semplici, ma basilari, legate ai cardini del processo innovativo:
- Analisi dei bisogni
- Progettualità
- Execution
Analisi dei bisogni: leggere, osservare, chiedere
Spesso un servizio nasce per servire un bisogno, ma non ci si accorge che i bisogni e le preferenze evolvono costantemente: occorre un adeguamento continuo dell’offerta. Per fare ciò, è utile leggere molto, osservare, partecipare, domandare e soprattutto evitare di sottoporre a giudizio dell’utente soluzioni preconfezionate. Infatti, si potrebbe cadere nell’equivoco di scambiare la richiesta di un parere per il miglioramento di una soluzione, con la manifestazione di un effettivo interesse alla sua adozione.
Come si vede, si tratta di semplici passaggi. Purtroppo a volte vengono saltati, perché ritenuti superflui, oppure troppo faticosi o inefficienti, perché tempi e risultati non sono perfettamente determinabili a priori.
Progettualità: coinvolgere, valutare, stare con i piedi per terra
Oggi i tempi sono maturi per impegnarsi nello sviluppo di nuove soluzioni e per lanciarsi in progetti innovativi!
Attenzione a non commettere l’errore di progettare da soli. Le metodologie recenti sono sempre più centrate sull’innovazione collaborativa, che coinvolge il destinatario finale a partire dalla elaborazione del prototipo iniziale (Proof of Concept).
Progetti non realizzabili per limiti tecnici, o strumenti tecnologici prescelti, non compatibili con i tempi, o non sostenibili economicamente, costituiscono un altro ostacolo da evitare.
Execution: procedere, verificare, decidere
L’ambizione di progetti grandiosi fa fallire i progetti. Servono piccoli passi nella giusta direzione ed è necessario essere pronti a cambiare rotta di fronte ai riscontri forniti dal mercato o dagli utilizzatori finali. Il piano di inserimento di una innovazione deve essere sviluppato considerando le caratteristiche specifiche dell’organizzazione e dei portatori di interesse. E’ importante assicurare che l’innovazione venga accettata ed effettivamente adottata e si diffonda con successo, producendo i benefici attesi.
Occorre smontare una convinzione diffusa, ma errata. L’aumento di competitività non è un risultato automatico direttamente collegato all’acquisto di tecnologie avanzate o alla stesura di piani che vivono solo sulla carta.
La scelta del temporary manager
È fondamentale aumentare la qualità delle competenze per aumentare la competitività. Uno strumento in più per accelerare il rafforzamento del know-how aziendale è certamente il servizio di temporary management. Nei nostri articoli precedenti mostriamo diversi esempi di intervento a supporto delle aziende. Siamo a fianco di chi ha un progetto di sviluppo, vuole realizzare un miglioramento di processo o accettare la sfida di una innovazione di prodotto.
Autore:
La Redazione

Gianpiero Negri, responsabile operativo e coordinamento/Content Creator in CDigital, esperto nell’Area Business Modeling, opera come consulente nell’ambito della creazione di imprese innovative, della ricerca di investimenti in capitale di rischio e dello scouting tecnologico.

Giada Vitelli, Media Specialist del Blog CDigital. Laureata in Economia e Commercio all’Università di Pisa, studentessa al Corso di Laurea Magistrale in Economia e Management marittimo e portuale all’Università di Genova.