Scritto da: redazione CDigital
Fit4The future: progetti con i Temporary Manager
Il 26 febbraio 2021 abbiamo concluso con un evento finale il Programma Fit4The future, finanziato da 4.Manager in collaborazione con CDi Manager, società di temporary manager. Sei imprenditori veneti, coinvolti nel Programma, hanno portato la loro testimonianza riguardante lo specifico progetto di cambiamento svolto in azienda grazie all’intervento di un Temporary manager. A ciascun imprenditore è stato chiesto di descrivere in pochi minuti la propria realtà aziendale, i vantaggi ottenuti e per quali cambiamenti suggerirebbe anche ad altri imprenditori di avvalersi di un temporary manager.
Il ruolo di un Temporary Manager in azienda
Il Temporary Manager è una soluzione ottimale per situazioni transitorie che può vivere l’azienda, perché opera sempre in un periodo limitato di tempo, con un inizio e una fine, concordando obiettivi specifici da raggiungere. Questa formula risulta attrattiva per l’imprenditore perché unisce i pregi dei tempi definiti della consulenza e le competenze operative del manager classico. Inoltre permette di contenere l’effort, che costituisce una questione non marginale in un periodo difficile come il nostro, che sta subendo la crisi pandemica provocata dal Covid-19. Un Temporary Manager può agire in situazioni anche molto diverse, quali ad esempio:
- sviluppo di nuovi prodotti o servizi
- generazione di nuovi modelli di business
- progetti di trasformazione digitale o legati alla sostenibilità
- acquisizione di nuovi clienti
- aumento delle quote di mercato o ingresso in nuovi mercati
- internazionalizzazione
- gestione della crescita con piani di ristrutturazione
- gestione finanziaria e situazioni di crisi
- passaggio generazionale
- nuove acquisizioni
Quando le imprese affrontano un momento critico, negativo (tagli, riassestamento economico e finanziario) o positivo (crescita, sviluppo di nuovi business), possono avere bisogno di persone in grado di intervenire operativamente per attuare il piano di miglioramento aziendale: persone che siano pronte e preparate a prendere in mano la situazione e aumentare le performance aziendali.
Per dare concretezza agli argomenti esposti, riportiamo due interviste fatte ai rappresentanti delle società coinvolte, che spiegano qual è stato l’impatto del temporary manager e che cosa ha lasciato nella loro organizzazione.
Intervista ad Anna DAREGGI – Sales Manager di Athesis srl
Descriva la sua azienda
La nostra azienda, Athesis, ha iniziato la propria storia all’inizio degli anni settanta, come maglificio che produceva per la Grande Distribuzione europea, arrivando ad essere una SpA e a produrre 2 milioni di capi l’anno. Era quindi un mercato in espansione, che ha portato ad una crescita consistente. Ovviamente questo mercato nel corso degli anni, si è modificato. La Grande Distribuzione si è rivolta ai mercati dell’Est a bassissimo costo: la nostra realtà ha dovuto quindi trovare altre strategie per restare sul mercato.
Abbiamo quindi dato vita ad un ridimensionamento dell’azienda, ma non solo: nello stesso periodo abbiamo avviato nuovi progetti che ci consentissero di trovare il nostro spazio all’interno del mercato, dando vita ad una ricerca tecnica approfondita sulle fibre tessili. Siamo così riusciti a coniugare tecnicità, sport e moda e ad entrare sul mercato con marchi nostri con l’obiettivo di restare competitivi in maniera del tutto autonoma e slegata dall’esigenza di dover produrre per altre realtà.
Un Temporary Manager porta nuove competenze e una visione esterna spesso molto utile. La sua squadra ha colto questa opportunità per crescere?
Assolutamente sì. La squadra che ha collaborato con il Temporary Manager, ha acquisito e approfondito nuove competenze. Un Temporary Manager porta con sé un bagaglio, che è il frutto di un percorso molto strutturato e molto approfondito. Dà una visione nuova, molto spesso diversa da quella che un team è abituato ad avere. Porta anche delle novità, proprio nel modo di eseguire determinati processi anche a livello aziendale. Quindi sicuramente il poter collaborare con un professionista, che ha un altro punto di vista e ha affinato determinate procedure, è di stimolo per tutto il team che ha l’opportunità di collaborare con lui.
Premesso che è stato un anno difficile, quali miglioramenti l’azienda ha innescato grazie al supporto di un Temporary Manager?
Premetto che, nel momento in cui abbiamo deciso di avvalerci di un professionista per determinate idee che si erano concretizzate in azienda, eravamo in una fase pre-pandemica e stavamo attraversando un momento di espansione. Si era quindi manifestata la necessità di sviluppare in maniera positiva la struttura per affrontare la crescita.
Il Temporary Manager, nonostante la pandemia che ha fermato l’economia a livello globale, ci ha permesso di portare a termine la reintroduzione di un reparto produttivo, che era stato esternalizzato nella fase di ridimensionamento dell’azienda. Il suo intervento ci ha permesso di fare uno studio ed un piano molto puntuale di fattibilità e di analizzare nel dettaglio l’operazione stabilita consentendoci di portarla a termine nel miglior modo possibile.
Purtroppo non era prevedibile quanto sarebbe accaduto successivamente, ma avere riportato il reparto all’interno ha dato all’azienda l’opportunità di affrontare in maniera più flessibile il problema del lock down e di organizzarsi in maniera molto autonoma e funzionale, anche rispetto a quanto stava accadendo a livello di mercato globale.
Per quali cambiamenti o obiettivi suggerirebbe a un collega imprenditore di avvalersi di un Temporary Manager?
Un Temporary Manager può portare in azienda la propria professionalità a 360 gradi. Gli obiettivi sono sicuramente i più eterogenei. Si può trattare di gestire un’espansione, un nuovo business che si avvia o un aumento delle vendite. Oppure, al contrario, si può avere la necessità di gestire una riduzione delle vendite, un riassestamento economico o una riduzione di personale.
E’ comunque una figura che ha l’obiettivo di portare a termine in breve tempo determinati processi, lavora con l’azienda per riuscire in questo. Questa figura ha un grosso vantaggio, ovvero quello di analizzare il contesto aziendale dall’interno. Non si tratta di un consulente, che propone in maniera standard determinate procedure ma le analizza assieme all’azienda, le concorda con il team e lo può aiutare in questo processo. Quindi gli obiettivi sono i più disparati ed è in ogni caso una opportunità da cogliere.
Intervista a Maikol MICHELETTI – Direttore Tecnico di MA.RI.VE srl
Descriva la sua azienda
La Ma.Ri.Ve. Ascensori nasce nel 1963. E’ stata fondata da mio padre, che non è più in azienda da parecchi anni. La gestione dell’attività ora è stata portata avanti dai figli. La Ma.Ri.Ve. Ascensori è una azienda che fin dal principio si è occupata di progettazione, produzione, installazione e manutenzione di qualsiasi tipo di impianto elevatore. Parliamo di ascensori e di tutti quei dispositivi, meccanismi e macchine, che aiutano le persone a superare le barriere architettoniche. Svolgiamo una attività che per noi è molto importante dal punto di vista sociale.
Negli ultimi anni l’azienda si è ingrandita e questo ha portato alla necessità di creare una azienda figlia dell’azienda madre, che si occupasse nello specifico di progettazione e produzione di ascensori. Nel maggio del 2019 è nata la Ma.Ri.Ve. Engineering, che sto portando avanti io. Le mie due sorelle invece si occupano più della parte relativa ai servizi in Ma.Ri.Ve., che si occupa dell’installazione, del post vendita, della gestione del cliente proprietario dell’impianto ed infine della manutenzione e di tutti i servizi connessi.
Un Temporary Manager porta nuove competenze e una visione esterna spesso molto utile. La sua squadra ha colto questa opportunità per crescere?
Decisamente si. Negli ultimi anni, la Ma.Ri.Ve. è sempre stata sulla linea di crescere, di continuare nella formazione, sia dei propri dipendenti, sia dei manager e degli amministratori che la conducono, Abbiamo cercato negli anni di affidarci a esperti nella gestione della parte organizzativa dell’azienda.
In quest’ottica, il Temporary Manager è stata una figura nuova, che ha introdotto concetti nuovi, rispetto anche ad esempio ai consulenti canonici. Ci si è improntati molto di più sullo sviluppo dei singoli progetti, con un inizio e una fine, un punto di partenza e un punto di arrivo, con le conseguenti migliorie apportate dall’approccio che ha dato il Temporary Manager.
In particolare la figura del Temporary Manager ha portato in azienda sicuramente un’ottica di sviluppo aziendale e di crescita costante, sia in termini di fatturato, che di quote di mercato. Infatti l’obiettivo principale che il Temporary Manager ha fatto emergere anche in noi che amministriamo all’azienda, è quello che un’azienda è importante che cresca, perché se non lo fa la tua azienda, comunque le quote di mercato saranno occupate dai concorrenti. [Questo è determinante] per rimanere ancorati al territorio e al mercato.
Premesso che è stato un anno difficile, quali miglioramenti l’azienda ha innescato grazie al supporto di un Temporary Manager?
Il Temporary Manager sicuramente ha affrontato uno dei punti salienti e dei tasti dolenti della nostra azienda, che da sempre sono i processi di digitalizzazione. Grazie al Temporary Manager siamo riusciti a focalizzare la situazione e a capire l’importanza di rimanere al passo con i tempi digitalizzando e informatizzando l’azienda.
E’ riuscito a focalizzare molto bene e a sintetizzare i progetti di crescita di cui la nostra azienda aveva bisogno. Ha definito una tempistica per la realizzazione di questi progetti, che ha stabilito sulla base di una priorità di intervento. Nel nostro caso, un po’ si sapeva essere quella della informatizzazione e della digitalizzazione.
Per quali cambiamenti o obiettivi suggerirebbe a un collega imprenditore di avvalersi di un Temporary Manager?
Un Temporary Manager, [grazie] alla sua visione globale dettata dall’esperienza, è sicuramente un valido ausilio per affrontare le varie tematiche dolenti delle aziende. Si può [collaborare] a livello di processi organizzativi, produttivi, o a livello di post vendita e manutenzione, o di riorganizzazione delle funzioni interne, oppure di sviluppo di progetti commerciali. Non è tanto importante il settore, ma dare una priorità a quelle che sono le esigenze dell’azienda. Sicuramente il Temporary Manager permette a tutti di focalizzare meglio quelli che sono le priorità della tua azienda
Temporary Manager: le conclusioni sul suo ruolo ed efficacia
Dalle interviste si può trarre una conclusione importante. Emerge chiaramente come il Temporary Manager si è evoluto in un profilo autonomo e distinto. Il suo ruolo non può si ridurre quindi alla semplice idea di una ibridazione tra il consulente e il manager a tempo indeterminato. La ricerca del Temporary Manager avviene per situazioni che sono spesso caratterizzate da due aspetti. In primo luogo la necessità di gestire di una fase di cambiamento organizzativo; in secondo luogo l’attesa che durino il più breve tempo possibile.
Questa figura può certamente ancora agire nei processi in modo verticale, come avviene tradizionalmente (ad esempio come un Temporary Export Manager o un Temporary Sustainability Manager), ma la sua azione diventa efficace nella misura in cui si allarga a piani diversi. A differenza della consulenza, per agire in modo rapido e con effetti durevoli (vedi articolo di Gianluca Santoni), il Temporary Manager lavora con e sull’organizzazione, soprattutto per accrescere le competenze manageriali esistenti, offrire nuovi punti di vista, innestare una nuova mentalità orientata alla pianificazione e alla crescita.