Scritto da: Ettore Cambise – Presidente di CDI Manager srl
La Farnesina ha recentemente firmato il Patto per l’Export, un accordo con enti, regioni, associazioni di categoria e amministrazioni per rilanciare il Made in Italy nel mondo dopo la crisi Covid.
Si tratta di uno strumento chiave della nuova strategia di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Una strategia che si concretizza, ad esempio, nell’accedere a nuovi canali, o nell’acquisire nuove competenze e nuove figure specialistiche come il temporary export manager in grado di accompagnare l’impresa nell’implementazione delle linee di azione.
Il Patto, per le cui azioni attuative sono stati stanziati 1.4 miliardi di euro, è basato su 6 pilastri strategici che permetteranno di sostenere lo sviluppo del territorio e dell’economia nazionale:
- Comunicazione
- Promozione integrata
- Formazione/Informazione
- E-Commerce
- Sistema fieristico
- Finanza
Comunicazione/Promozione Integrata
Per questa ripartenza, l’uso dei canali digitali sarà fondamentale. È quindi necessario che le aziende imparino a conoscere le opportunità date dalle nuove tecnologie digitali e dai relativi strumenti.
Secondo la Ministra dell’Innovazione Paola Pisano questi canali sono importanti ma vengono sfruttati ancora poco dalle aziende italiane:
“Su 760 mila Pmi che abbiamo in Italia solo il 9% sfrutta il canale digitale in confronto alle aziende europee che sono sul 15%“
Formazione e Informazione
Un passaggio indispensabile per chi intende disporre delle competenze e degli strumenti migliori per avviare un processo di internazionalizzazione.
Per questo viene incentivato l’utilizzo di professionisti come il Temporary Export Manager, che hanno specifiche competenze nella internazionalizzazione e che col loro bagaglio di managerialità possono aiutare le imprese anche sul lato della ricerca di finanziamenti.
Inoltre, è in corso la realizzazione di un portale pubblico che consenta alle aziende di accedere ai servizi per l’export messi a disposizione dal Governo da un unico punto di ingresso.
E-commerce
E’ evidente la necessità di fare leva sul commercio elettronico per esportare il Made in Italy nel Mondo. Nel periodo post-Covid il commercio online avrà un ruolo fondamentale, anche perché proprio durante la pandemia una grande quantità di consumatori italiani, e non solo, si è avvicinata a questa modalità di acquisto.
L’e-commerce è quindi una sfida cruciale per le aziende italiane: non solo bisogna favorire la creazione di piattaforme digitali, ma cercare di presidiare i principali marketplace globali.
Il Governo favorirà questo tipo di modalità di incontro tra domanda e offerta attraverso incentivi, assistenza specialistica e l’organizzazione di fiere ed eventi.
Fiere
Occorre aumentare la partecipazione delle PMI italiane alle fiere internazionali di settore.
Nella fase di post-Covid il settore fieristico dovrà trasferirsi su piattaforme digitali. E anche in questo caso è fondamentale creare le infrastrutture adatte ad accogliere eventi virtuali che possano arrivare ad attrarre migliaia di potenziali clienti.
Finanza agevolata
Si parla in questo caso di finanziamenti a tassi agevolati, contributi a fondo perduto, garanzie e contro-garanzie e tutti quegli strumenti che possono aiutare le aziende, soprattutto nei momenti di difficoltà. Queste sono soluzioni fondamentali per far ripartire l’economia del Paese.
Finanziamenti del Patto per l’Export
Gli 1,4 miliardi di euro sono la conseguenza dell’utilizzo, sia di strumenti ordinari (come la finanziaria), sia di interventi di emergenza varati in questi mesi per rispondere alla sfida globale rappresentata dalla pandemia:
- 316 milioni di euro per il Piano straordinario Made in Italy e per gli altri programmi promozionali dell’Istituto del Commercio Estero (ICE) (comprensivi di economie derivanti da annualità precedenti);
- 600 milioni di euro per il rifinanziamento del Fondo 394/81 (al netto dei rientri attesi sul fondo rotativo);
- Fino a 300 milioni di euro per il finanziamento della componente a fondo perduto del Fondo 394/81, fino al 31 dicembre 2020;
- 82 milioni di euro per le attività di promozione integrata ed il piano di comunicazione previsti dal D.L. “Cura Italia”;
- 30 milioni di euro per un nuovo bando in materia di temporary export manager e digital export manager, a cura di Maeci e Invitalia;
- Oltre 8 milioni di euro, in favore della rete delle Camere di commercio italiane all’estero, a valere sulle annualità del programma “True Italian Taste”, per attività di promozione delle eccellenze agroalimentari italiane e di contrasto all’Italian sounding;
- Fino a 200 miliardi di euro di garanzie statali per le imprese italiane attivabili attraverso la SACE, ai quali si aggiunge il potenziamento del sostegno finanziario all’export mediante l’assicurazione degli impegni in favore delle imprese italiane esportatrici da parte di SACE per il 10% e da parte del Ministero dell’economia, per conto dello Stato, per il 90%.
Passi attuativi
- L’adozione delle misure del Piano Straordinario di promozione del made in Italy sia a sostegno del Sistema Fieristico, sia per ampliare le intese nel mondo con la GDO e le piattaforme internazionali di e-commerce, sia per favorire in generale l’accesso delle Pmi all’economia digitale;
- L’incremento delle operazioni a valere sul Fondo 394/81, grazie anche ai vantaggi ulteriori derivanti dalla creazione, in questa situazione di emergenza, di una componente a fondo perduto, dall’elevazione dei limiti massimi di finanziamento e dalle facilitazioni promosse in materia sia di esenzione dalla prestazione di garanzie, sia di aumento della quota di aiuti de minimis;
- Il lancio del Piano straordinario di Comunicazione strategica;
- La pubblicazione del bando su Temporary/Digital Export Manager;
- L’avvio, in collaborazione con le Università e con il coinvolgimento di esperti aziendali, di corsi online per Pmi sui temi della digitalizzazione delle imprese;
- L’avvio delle attività di promozione integrata all’estero, con particolare focus sui settori più colpiti dall’emergenza in corso;
- Il rafforzamento delle attività di contrasto al falso made in Italy ed all’Italian sounding anche attraverso azioni di tutela legale e con campagne specifiche rivolte ai consumatori.
In attesa dell’attuazione dei singoli interventi, la Farnesina ha intanto pubblicato l’e-book Export. Un documento di 127 pagine in cui sono elencati gli strumenti, nazionali e regionali, a sostegno dell’export.
Lunedì, 22 Giugno 2020 è stato registrato dalla Corte dei Conti, ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo economico che, stanziando 100 milioni di euro dal Decreto Crescita, favorisce la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate previste nell’ambito di Impresa 4.0 e di quelle relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
In particolare sono agevolati progetti per un importo non inferiore a 50 mila euro e non superiore a 500 mila euro, che possono essere presentati sia da imprese singole che associate.