Sviluppo sostenibile e criticità del futuro

28 Dic 2020 | Sostenibilità digitale, Temporary manager

Luca Cotecchia

Luca Cotecchia


Scritto da: Luca Cotecchia – Consulente di Direzione per Organizzazione e Sviluppo aziendale

E’ notizia di questi giorni che il Fondo di Garanzia agevola l’accesso al credito per le PMI innovative ed incubatori certificati fino a coprire una garanzia dell’80% del prestito per singola impresa (www.mise.gov.it  27 Novembre 2020).

Molte sono le start-up che si stanno formando in questo periodo storico incerto avendo come denominatore comune la sostenibilità di impresa passando per uno sviluppo sostenibile. La Green Economy negli ultimi mesi ha provocato una serie di reazioni a catena che difficilmente si fermeranno alla luce degli investimenti programmati sia nel privato che nel pubblico.

Lo sviluppo sostenibile di una PMI passa principalmente da due fattori:

  • investimenti
  • persone capaci di portare avanti un piano strategico per la sostenibilità

Gli investimenti sono la base di politiche aziendali che vanno incontro ad una richiesta sempre maggiore di sostenibilità ambientale.  E’ noto che con il Green Deal anche l’Europa sta incanalando energie e risorse per progetti di miglioramento dell’impatto ambientale ed impronta ecologica delle PMI. I fondi per attuare il cambiamento ci sono ma c’è bisogno anche di avere dei Temporary Sustainability Manager specializzati che possano fare la differenza.

Dal Lean Management alla Green Economy

L’economia circolare si sta imponendo sull’agenda politica principalmente per temi legati ad una maggiore sensibilità ambientale. La riduzione degli sprechi è sempre stato oggetto di studio per tematiche di Lean Management. I concetti su cui si basano i “7 wastes” sono da sempre parte integrante del processo di miglioramento continuo dei processi produttivi di una PMI. La novità che sta avanzando è data dal riutilizzo degli scarti industriali (non tutti gli sprechi possono essere eliminati in ottica Lean) aprendo nuove modalità di percezione dello spreco stesso.

In questa nuova ottica ritengo che le Biotecnologie siano un elemento fondamentale per trovare delle soluzioni adatte. Come accennato nel precedente articolo, le nuove tecnologie basate su tecniche all’avanguardia apriranno la strada ad una tematica di sicuro più sostenibile.

Secondo le previsioni Ernest Young su dati Ocse e World Economic Forum il mercato del lavoro sta attraversando una fase di profondo cambiamento legato alle nuove tecnologie in campo ed alla nuova sensibilità delle persone sui temi di sostenibilità. Serviranno nuove competenze per il lavoro di domani e si prevede che nei prossimi 5 anni cambieranno 6 lavori su 10.

Etica ai tempi della Green Economy

Nelle ultime settimane ho avuto la possibilità di organizzare dei webinar con alcuni miei collaboratori basati su scenari di Gamification a riguardo della sensibilità ambientale emergente. Il risultato ha evidenziato una forte componente etica nella strategia di un piano sostenibile. Il raggiungimento degli obiettivi di strategia ambientale passa sicuramente da una integrità morale e professionale che al momento sta dando il via a vere rivoluzioni in ambito industriale.

Avere un business plan etico e sostenibile è la sfida di ogni Sustainability Temporary Manager. Si fa avanti l’idea che il principale attore sia l’evoluzione del nostro pianeta e l’introduzione del “fattore umano” possa portare uno sbilanciamento di fattori. La sostenibilità in un sistema chiuso di economia circolare è perfettamente equilibrato se lo sviluppo soddisfa i bisogni del presente e del futuro senza compromettere il nostro pianeta.

Green Deal Europeo

Il Farm to Fork Strategy prevede degli investimenti a livello europeo per sviluppare nuovi concetti di Agro-Industria di sicuro più sostenibili ed environmental friendly.

Avere una produzione di cibo sostenibile è possibile con l’uso delle Biotecnologie. Nello scorso articolo di Settembre 2020 ho parlato della tecnica del CRISPR-Cas9 nell’ambito delle Green Biotechnology per provare ad ottenere una riduzione sostanziale dei pesticidi in uso. Ricordo che ad Ottobre 2020 le due scienziate responsabili della tecnica menzionata hanno ottenuto il premio Nobel per la Chimica. Una parte della strategia del Farm to Fork prevede la riduzione degli scarti industriali nell’agro-alimentare. Ricordiamo che generalmente in Europa 88 milioni di tonnellate di scarti alimentari sono generati ogni anno per un costo di 144 miliardi di euro. Si sta sempre più consolidando l’idea di utilizzare parte di questi scarti per generare biogas con l’uso delle Biotecnologie per modificare gli enzimi necessari a velocizzare il processo di produzione stesso. Altri esempi sono dati dall’uso delle bio-plastiche o bio-film, generati da residui delle industrie conserviere. Progetti di bio-plastiche da scarti di asparago, cardo o carciofo sono partiti in collaborazione con le università del Veneto utilizzando i suddetti fondi EU.

Uno sguardo al futuro

Quello che ci aspetta nei prossimi mesi sarà vitale sia per il nostro Paese che per l’Europa stessa. L’imponente liquidità che si avrà la possibilità di gestire dovrà essere messa a disposizione di programmi chiari, etici, di sostenibilità economica e di strategia finanziaria volta a migliorare la sensibilità ambientale e l’utilizzo di fonti rinnovabili. I professionisti chiamati a gestire queste sfide devono avere ben chiaro il goal finale e saper fare innovazione. Il mix giusto dovrebbe essere dato da un Innovation Manager con alta formazione in ambito Sostenibilità. Figure così ibride saranno il benvenuto dalle aziende per garantire così competitività sul mercato.

AUTORE

Luca Cotecchia
Ha conseguito una Laurea Magistrale in Biotecnologie Agro-Vegetali, una Laurea specialistica in Biotecnologie Agro-Industriali presso l’Università degli studi di Napoli Federico II; un MSc in Agriculture presso l’University College of Dublin in Irlanda. Durante la sua carriera ha lavorato 10 anni all’estero dove ha sviluppato competenze in ambito Agro-Farmaceutico, Agro-Alimentare e Biotecnologie Industriali. Al momento è un Consulente di Direzione per Organizzazione e Sviluppo aziendale pronto ad aiutare aziende nei settori Agro-Alimentare ed Agro-Farmaceutico. Luca è uno dei 10 vincitori del Nord-Est del premio “Giovane Manager 2019 under 40” di Federmanager.

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